BLOG
Quali sono le leve decisionali che ci spingono a fare azione?
- 28/04/2022
- Pubblicato da: Emanuele Spina
- Categoria: CARISMA

Ciao! Oggi affrontiamo un argomento molto interessante che riguarda la possibilità di comprendere quali sono le leve decisionali che ci spingono a fare azione.
Come creiamo il nostro destino? Perché alcuni riescono a realizzare la propria vita ed altri no? Esistono dei modi per organizzare il nostro pensiero tanto da attrarre a noi solo ciò che è in linea con i nostri talenti e ciò che ci piace fare? Si può vivere una vita felice e piena di soddisfazioni?
La risposta è si! Se sappiamo come farlo. Partiamo con un concetto chiave: la mente è l’insieme di programmi mentali, modi di scegliere e decidere che dipendono dalle esperienze che abbiamo fatto. Il cervello è progettato per sopravvivere, non per renderci felici.
La velocità è sopravvivenza e ad ogni occasione il cervello cerca di prendere la via più facile, quella che ha già fatto molte altre volte e lo fa velocemente senza interpellare la tua ragione.
In poche parole “generalizza”, utilizza scorciatoie mentali per essere veloce e sopravvivere in questo modo frenetico e pieno di scelte. Il cervello compie circa 30.000 decisioni al giorno, molte delle quali completamente sbagliate perché basate su presupposti errati.
In questo momento ti starai probabilmente chiedendo: quali sono le leve decisionali invisibili che mi spingono a compiere le mie azioni di tutti i giorni?
Come Mental Coach incontro quotidianamente imprenditori, atleti e tante persone che sono impegnate nel raggiungimento di obiettivi importanti nella sfera sportiva, lavorativa, personale e spirituale.
Spesso le persone mi chiedono di alzare standard già molto elevati, di puntare all’eccellenza. In queste occasioni mi chiedo: Cosa spinge queste persone a fare tanti sacrifici? Cosa li motiva davvero? Come si può innescare la loro motivazione profonda?


Si possono ipotizzare tante risposte. Diversi psicologi e qualche formatore ha dato una lettura davvero interessante delle motivazioni che spingono gli uomini e le donne a fare quello che fanno, a prendere decisioni decisive o ad avere comportamenti vincenti. Queste teorie prendono il nome di Teorie dei Bisogni umani.
Esistono molte teorie ma solo due, secondo me, meritano davvero di essere citate e approfondite: La teoria dei bisogni di Maslow e quella dei sei bisogni di Anthony Robbins.
Abraham Maslow è uno psicologo statunitense che intorno agli anni ’40 ha reso pubblica la sua teoria dei bisogni umani. Più conosciuta come la teoria della Piramide di Maslow.
La storia di Abraham Maslow
Primo di sette figli in una famiglia di immigranti ebrei di origine russa, fu un esponente di spicco della cosiddetta psicologia umanistica. Dal 1951 al 1969 fu anche a capo del dipartimento di psicologia della prestigiosa università Brandeis, a Waltham, nel Massachusetts. È noto per aver ideato la gerarchia dei bisogni umani. Nel 1954 pubblicò Motivazione e personalità, dove espose la teoria di una gerarchia di motivazioni che muove dalle più basse (originate da bisogni primari e fisiologici) a quelle più alte (volte alla piena realizzazione del proprio potenziale umano e all’auto-realizzazione).
Ma ora, addentriamoci nella sua scoperta: La piramide di Maslow. Secondo Maslow, bisogni e motivazioni hanno lo stesso significato e si strutturano in gradi, connessi in una gerarchia.
Il passaggio ad uno stadio superiore può avvenire solo dopo la soddisfazione dei bisogni di grado inferiore. Egli sostiene che la base di partenza per lo studio dell’individuo è la considerazione di esso come un’insieme di bisogni. Lui sostiene che il saper riconoscere i propri bisogni può favorire il proprio equilibrio psico-fisico.

Ogni individuo è unico e irripetibile, mentre invece i suoi bisogni, sono comuni a tutti.
Ci accomunano e ci permettono una migliore vita se vengono soddisfatti. Maslow suddivide i bisogni in fondamentali e superiori, ritenendo questi ultimi quelli psicologici e spirituali. Di fatto la non soddisfazione dei bisogni fondamentali porta alla non soddisfazione di quelli superiori.
Immagina una piramide dove alla base ci sono i bisogni fondamentali e man mano che saliamo quelli superiori.
Abbiamo alla base i bisogni fisiologici: fame, sete, sonno, respiro, sesso. Sono i bisogni connessi alla sopravvivenza fisica dell’individuo. Sono i primi a dover essere soddisfatti a causa dell’istinto di auto-conservazione.
Poi il bisogno di sicurezza: Devono garantire all’individuo protezione e tranquillità come una casa, uno stipendio o un lavoro sicuro. A questo si aggiunge la sicurezza emotiva.
Salendo verso l’altro troviamo il bisogno di appartenenza: essere amato e amare, far parte di un gruppo, cooperare, partecipare attivamente a qualcosa. Questa categoria rappresenta l’aspirazione di ognuno di noi a essere un elemento della comunità.
Poi c’è il bisogno di stima: essere rispettato, approvato, riconosciuto e avere successo. L’individuo desidera sentirsi competente e produttivo.
Ed infine il bisogno di auto-realizzazione: realizzare la propria identità in base ad aspettative e potenzialità, occupare un ruolo sociale. Si tratta dell’aspirazione individuale a essere ciò che si desidera essere utilizzando le proprie facoltà mentali, emotive e fisiche.
Il vero merito che va assegnato a Maslow è che è stato il primo studioso ad intuire e definire una gerarchia di bisogni umani. Il primo che ha davvero studiato, strutturandolo in una teoria, il legame tra motivazione e bisogni umani.

Secondo me la teoria presenta alcune criticità che non la rendono particolarmente efficace.
Maslow sostiene che senza soddisfare i bisogni dei livelli più bassi non si può scalare la piramide ai livelli successivi. E su questo non sono d’accordo.
Ad esempio, esistono moltissime persone che si sentono auto-realizzate (5° livello della piramide) anche senza far parte di un gruppo specifico (3° livello della piramide). Oppure ci sono alcune altre persone che anche non avendo soddisfatto il bisogno di sicurezza economica o lavorativa (2° livello della piramide) presentano una buona autostima su un settore specifico della loro vita (4° livello della piramide).
E poi mancano altri bisogni necessari a completare il disegno d’insieme delle sfumature umane, come il bisogno d’importanza, il bisogno di crescita e il bisogno di contribuire.
E qui entra in gioco Anthony Robbins con la sua teoria dei 6 bisogni umani, che credo essere la più completa ed esaustiva. L’argomento merita un articolo a parte.
Grazie a dei percorsi completi che ho ideato per te, possiamo riscrivere insieme il copione della tua vita. Se vuoi saperne di più clicca su: RISVEGLIA IL TUO POTENZIALE e ALL INCLUSIVE ORO

Bene! Complimenti per essere arrivato fin qui. Ci vediamo nel prossimo articolo e ricorda: “Non esiste il caso o la coincidenza. Noi camminiamo ogni giorno verso luoghi e persone che ci aspettavano da sempre. Respira. Finalmente sei qui. Ti stavo aspettando. L’Universo ha un piano ben preciso per te e il tuo compito è scoprirlo!”.
Emanuele Spina